Il Futurismo italiano è nato ufficialmente nel 1909, quando Filippo Tommaso Marinetti ha pubblicato il suo “Manifesto del Futurismo” nel quotidiano francese Le Figaro. La leadership di Marinetti ha garantito la coesione del movimento per tre decenni e mezzo, fino al 1944 . Per essere un futurista in Italia nel 20° secolo bisognava essere moderni, giovani e ribelli. I futiristi volevano rivitalizzare quello che affermavano essere una cultura decadente e statica, che guardava al passato. Il Futurismo nasce come avanguardia letteraria, e la parola stampata è stata fondamentale per questo gruppo. Manifesti, parole in libertà, poesie, romanzi e riviste sono intrinseche alla diffusione delle loro idee. Ma i futuristi hanno abbracciato rapidamente le arti visive e dello spettacolo, della politica, e anche la pubblicità. Artisti futuristi hanno sperimentato la frammentazione della forma, il crollo del tempo e dello spazio, la rappresentazione del movimento dinamico, e le prospettive vertiginose . Ora una mostra si sforza di trasmettere lo spirito del Futurismo italiano in tutta la sua complessità. Attraverso un esame completo della storia del Futurismo Italiano, la mostra offre l’opportunità di rivalutare una delle più controverse correnti moderniste.
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