A Cortona la Seduzione Etrusca

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Il MAEC racconterà nella mostra Seduzione Etrusca. Dai segreti di Holkham Hall alle meraviglie del British Museum (22 marzo > 31 luglio 2014) il contributo secolare del popolo anglosassone alla riscoperta del popolo etrusco, avvenuta nella più ampia cornice dell’attrazione per la Toscana. Nell’esposizione si narra, in primo luogo, del Grand Tour di Thomas Cooke,  e della seduzione che operarono in lui i magnifici reperti etruschi, esposti nelle gallerie e collezioni private dell’epoca, specialmente a Firenze e a Roma, con i quali entrò in contatto durante il suo viaggio. Al termine della sua esperienza educativa in Italia decise di finanziare nel 1726 la pubblicazione dell’opera manoscritta di Dempster De Etruria Regali, che un secolo prima aveva per primo raccontato la storia del popolo etrusco, arricchendo il testo di aggiornamenti e tavole e creando il primo “manuale di etruscologia” ante litteram, che racchiudeva la summa delle conoscenze dell’archeologia etrusca dell’epoca. Spunto della mostra è stato il recente ritrovamento dei disegni preparatori e delle lastre in rame utilizzati per la stampa del De Etruria Regali, che ha indotto la direzione del MAEC a prendere contatti con Holkham Hall, la dimora nobiliare fatta costruire da Thomas Coke, dove ancora oggi è conservato il manoscritto originale del Dempster e con il British Museum, che raccoglie una delle più complete collezioni di reperti etruschi al mondo. Nella mostra, allestita all’interno degli spazi espositivi del MAEC, a Palazzo Casali, saranno esposti 50 oggetti in prestito da Holkham Hall tra quadri e disegni, 60 straordinari reperti etruschi concessi per la prima volta all’Italia dal British Museum e provenienti da Cortona, Arezzo e Falterona, Prato, Chiusi, Perugia, Orvieto, Bolsena e Vulci; infine 40 capolavori etruschi da Istituti e Musei italiani tra i quali spiccano l’Arringatore dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze e il Putto Graziani dai Musei Vaticani. Dal 21 marzo al 31 luglio 2014 sarà così possibile immergersi nel turismo colto del Settecento, godendo di un evento culturale irripetibile, che potrà essere abbinato ad escursioni presso il parco archeologico e alla riscoperta di quel paesaggio incontaminato e di quelle delizie dell’enogastronima che, ora come allora, fanno rivivere il Grand Tour a chiunque giunga nella cittadina toscana.