A Roma, la Galleria nazionale d’arte moderna presenta una mostra dal titolo “La forma della seduzione. Il corpo femminile nell’arte del ‘900″. Dal 5 giugno al 5 ottobre 2014, l’esposizione, che comprende un’accurata selezione di circa 130 opere, sarà visitabile seguendo un percorso articolato in cinque sezioni dedicate a particolari aspetti della seduzione esercitata dal corpo femminile. La prima sezione, chiamata “le belle apparenze“, espone opere in cui il nudo femminile viene esaltato da linee morbide e sinuose e da pose languide e accoglienti, proprie della rappresentazione “classica”. Modigliani è l’autore di raffigurazioni femminili tra le più sensuali e, appunto, seducenti, mentre nelle modelle fotografate in pose provocanti, Man Ray rappresenta il genio incontrastato. La seconda sezione, intitolata “seduzione/sedizione“, introduce alla eclissi del corpo, alla progressiva destrutturazione, nell’arte, della figura. Tra le operesi incontrano le firme di Gino Severini, Giuseppe Capogrossi, Carlo Carrà, Renato Guttuso, Manzù, Joan Mirò edEnrico Prampolini. Gli autori di area surrealista, ben presenti nella rassegna, offrono spesso un’immagine fortemente deformata della sessualità femminile. La terza sezione, dedicata all'”oggetto del desiderio“, attesta come la seduzione assuma le forme di particolari anatomici sessuali, ma anche di oggetti-feticcio. Si parte dalla rappresentazione di parti anatomiche femminili, spesso decontestualizzate, per giungere agli oggetti comuni investiti di implicazioni erotiche. La sezione “la bella e la bestia” allude all’incontro, e alla sovrapposizione dell’elemento umano con quello animale, o comunque non umano. E’ una confusione che ha sempre attratto e spaventato, e che nel gioco della seduzione esercitata dal nudo femminile, offre molteplici approdi. “La bella addormentata“, infine, è il titolo dell’ultima sezione, che allude all’attrazione esercitata dal corpo femminile abbandonato nel sonno, fra vulnerabilità e passività. Il tema, trattato sin dall’antichità, raggiunge in molte delle opere qui presentate un effetto straniante, come nei nudi trattati con linearità arcaizzante da Modigliani o nelle ninfe dormienti di Giorgio De Chirico.
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