Genova celebra l’amore tra Frida e Diego

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Tormentata, passionale, infedele. Una storia d’amore che ha assunto ben presto i contorni della leggenda. Frida Kahlo e Diego Rivera si videro per la prima volta nel 1922 sotto i ponteggi della Scuola Nazionale Preparatoria. Lui era il pittore più famoso del Messico rivoluzionario, chiamato a dipingere un murale nell’anfiteatro dell’istituto. Lei una ragazzina irriverente. Sette anni dopo, Frida Kahlo e Diego Rivera erano moglie e marito.

Fu l’inizio di un amore lungo e tormentato, costellato di tradimenti e colpi di scena (anche di pistola). Le gelosie e i tradimenti reciproci, il divorzio e i due matrimoni, il destino opposto delle loro parabole: ogni evento della loro vita, ha reso la loro unione qualcosa di più di un semplice legame sentimentale.

“Ho avuto due gravi incidenti nella mia vita. Il primo fu quando un tram mi mise al tappeto, l’altro fu Diego”.

La spina bifida, le 32 operazioni chirurgiche a seguito di un terribile incidente stradale, il tradimento di Diego con la sua amata sorella, Cristina; Frida incarna il senso stesso della lotta, simbolo universale del riscatto femminile.

Frida risponde all’infedeltà di Diego coltivando le sue relazioni extra-coniugali con estrema libertà, con uomini come con donne, personaggi perlopiù famosi, artisti, fotografi, politici, da Tina Modotti, a Giorgia O’Keeffe, da Nickolas Muray a Lev Trotsky.

Il suo spirito di ribellione, la sua sessualità libera e ostentata, ne fanno ben presto il simbolo dell’emancipazione femminile e ogni aspetto concorre ad alimentare il suo personaggio: il lungo sopracciglio, i baffi pronunciati, gli abiti pre-colombiani, la Casa Azul.

E, ovviamente, la sua Arte, anche questa agli antipodi di quella di Diego, intima e introspettiva, carica di emozione, in cui si mescolano fragilità e durezza.