Inquieto Novecento, a Lucca esposti i grandi contemporanei

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Spesso ci chiediamo se esiste un’identità, un punto di riferimento, un modo di essere attraverso il fare che ci permetta di stabilire ciò che rappresenta l’arte del qui e ora. Gli artisti della nostra contemporaneità possono considerarsi reali testimoni del proprio tempo? Dagli anni Cinquanta del secolo scorso – anche se le prime avvisaglie di cambiamento le abbiamo avute già negli anni Trenta –, gli artisti hanno cercato di ri-scrivere la storia dell’arte andando oltre i parametri accademici di pittura e scultura. Ne sono scaturite opere originali, sperimentazioni artistiche provocatorie e irriverenti, ma sempre al passo con una società dinamica e in continua evoluzione. La mostra presentata al Lu.C.C.A. ha il compito di comprendere la dialettica di alcuni scossoni stilistici e di pensiero che hanno condotto l’arte visiva verso territori imprevedibili e imprevisti. Una illogica logica che ha mescolato le carte, ma al tempo stesso ha creato i presupposti per una cultura viva e in progress. In mostra opere di Vedova, Vasarely, Christo, Cattelan, Hirst.