New York, Magritte e il mistero dell’ordinario
“Magritte: The Mystery of the Ordinary, 1926–1938”. Tra il 1926 e il 1938 René Magritte ha sviluppato le strategie e le tecniche fondamentali per “defamiliarizzare il familiare”. Durante questo periodo di intensa innovazione, Magritte era strettamente allineato con il surrealismo, e il lavoro di questi anni ha costituito un importante nuovo approccio all’arte surrealista. La mostra inizia con dipinti e i collage che Magritte ha creato a Bruxelles nel 1926 e 1927, in previsione, e subito dopo, la sua mostra personale alla Galerie Le Centaure, l’esposizione che ha lanciato la sua carriera come il principale pittore surrealista. Come gli altri artisti e poeti legati al movimento surrealista, Magritte ha cercato di rovesciare quello che ha visto come il razionalismo oppressivo della società borghese. La sua arte nel corso di questi anni, è stata essenziale e a volte violenta, spesso inquietante e piena di discontinuità. Magritte ha costantemente interrogato le convenzioni della rappresentazione visiva, utilizzando metodi che includevano, il raddoppio e la ripetizione, l’occultamento e la rappresentazione di visioni avute in stati che mettono in dubbio la realtà stessa . L’arte di Magritte, carica di persistente tensione, si è mantenuta sempre tra natura e artificio, verità e finzione, realtà e surrealtà, e rappresenta uno dei profondi risultati della storia dell’arte.
Magritte: The Mystery of the Ordinary, 1926–1938 28 settembre 2013 – 12 gennaio 2014 New York, MoMA |
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